In risposta all’articolo di Luzzato Fegiz usciti su “Corriere della Sera” “Magazine” del 24/06/2004, che riportiamo di seguito:
Dal “Corriere della Sera” “Magazine” del 24/06/2004 di Mario Luzzatto Fegiz
“Una modesta proposta per Vasco”
“Vasco Rossi canta e suona negli stadi della penisola con il suo Buoni o cattivi Tour. Fino al prossimo settembre. In realtà non è esattamente così: gli stadi italiani ospitano un curioso rituale dove dal palco arrivano dei suoni e delle voci, a volte anche distinguibili e gradevoli, che vengono
immediatamente coperti dal clamore delle voci dei fan che si sovrappongono a quella di Vasco Rossi. In pratica, anche se il punto di partenza sono le canzoni, quel che succede negli stadi con Vasco ha ormai poco a che fare con
la musica. Di conseguenza le soluzioni sono due: o Vasco decide di cantare per i prossimi anni nei teatri o nei club riportando la sua esibizione a un livello umano, o fornisca, almeno agli spettatori che lo richiedono, una cuffia collegata a raggi infrarossi con l’uscita del mixer.”
Francesco Mantero ha inviato al giornalista la seguente lettera che abbiamo deciso di pubblicare come lettera aperta sul nostro sito:
Gentile Sig. Luzzato Fegiz
Ho letto il suo articolo sul “Corriere della Sera” “Magazine” del 24/06/2004 riguardo all’esibizione dal Vivo di Vasco Rossi e ai problemi acustici ad esso legato. La ringrazio per aver suggerito al cantautore di zocca la soluzione delle cuffie ad infrarossi.
Questa soluzione è stata da me realizzata nel settembre 2000 a Cernobbio (Co).
“Il rumore del silenzio”, questo era il titolo del concerto nel quale io ed i miei musicisti eravamo chiusi dentro gabbie di vetro insonorizzate e il pubblico poteva ascoltare il concerto esclusivamente dalle cuffie ad infrarossi collegate al mixer, mentre il resto della piazza viveva un surreale silenzio.
La pregherei di sfogliare questo sito dove potrà trovare tutto il materiale inerente alla serata.
Le sarei davvero grato se in futuro, nel suggerire tali soluzioni, volesse riconoscermene la paternità.
Porgo i miei migliori saluti
Francesco Mantero
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